[E. Augusti] Quasi un anno fa usciva per la SILTA Records questo Bucket of Blood, titolo a tinte forti, fisico, per un album dai contenuti lucidamente molli, morbido e "misterioso". Gianni Lenoci (piano), Pasquale Gadaleta (double bass) e Giacomo Mongelli (drums) vestono i panni dell'Hocus Pocus Trio. Accanto, i sax di Steve Potts ne sigillano l'ispirazione. Un amalgama denso e omogeneo, che non distrae e, anzi, canalizza e smussa, nel suo incedere magmatico, gli angoli più aspri della sperimentazione. Efficace Mongelli. Garbatamente eccentrico, Potts lancia frammenti diasporici che si insinuano tra le corde, ora pizzicate, ora percosse, del piano di Lenoci. E' un labirinto cieco, di corse e stasi. Un inseguimento controllato dal motore immobile della sezione ritmica. E se "Waltz for Steve Potts" è la ballad dell'amicizia tra i due (Lenoci-Potts), impreziosita dall'assolo di Gadaleta, "Bone" è il brano che ne rinsalda la comune formazione, quel "nostro denominatore comune più importante", dice Lenoci, che resta Steve Lacy. Da gustare.