Patrick Watson, canadese, conquista al primo ascolto per la fascinosità surreale del suo pensiero creativo. "Close to paradise", title-track dell’album del 2006, vive il contrasto di due mondi vicini ma profondamente diversi. Di qua la ruvidezza della vita, i ritmi costanti della sua quotidianità incasellati dalle percussività ordinanti del pianoforte e l’urlo cattivo dell’hard guitar. Di là gli space echo eterei e dilanianti, e un accenno di carillon che spinge in avanti, dolcissimo, nell’onda del sincopato. Mistico, Watson racconta un sogno di paradiso. «We're walking close to Paradise | And more than other days | Yes, I'm walking closer and closer | But not close enough».
Raggi di luce illuminano i sentieri del sonno. In punta di piedi si avvicinano ai sogni, dolcemente li scoprono. Bussano ai nostri occhi, li portano lenti in un nuovo giorno. Sorpresa. E il caffè si prepara a regalare un attimo di zucchero, assaporando il giorno che verrà. Pacifico e Petra Magoni, Dolci frutti tropicali, 2006.
Straordinaria la forza evocativa del bandoneon. Cosa dire se a quel suono si aggiunge una chitarra a dieci corde, un solco di basso e uno struscio di percussioni? Il risultato finale non potrebbe essere più suggestivo. Estratto da Canto della Terra (Dodicilune, 2006), “Tarantella per Ralph” restituisce il film di una terra, del suo sole, delle sue contraddizioni. Scorre. Marca allusivo l’appoggio e distende, circolare. Daniele di Bonaventura (bandoneon), Marcello Peghin (chitarra), Felice Del Gaudio (contrabbasso) e Alfredo Laviano (percussioni).