[E. Augusti] Quel soffio plumbeo dell’avvio spinge tutto in avanti, un’atmosfera densa e sinistra. Crea vie di fuga e le moltiplica. A vincere il buio, si scorgono e si guadagnano solo infinite possibilità d’uscita. Surreale e carico di suggestioni Transience (Trovarobato Parade 2011) è il progetto firmato da Junkfood. Psichedelico e fortemente ispirato. Paolo Rainieri (trumpet, flugelhorn, fx), Michelangelo Vanni (electric guitar, fx), Simone Calderoni (electric bass, fx) e Simone Cavina (drums, fx). L’elettronica maschera i volti, confonde le voci, impressiona i vuoti, disturba i confini, anima gli spazi e s'impossessa dei corpi, a morsi. Macchie di colore graffiate e masticate dalla ruggine. Transience corrode, come suggerisce l’artwork di Elisa Caldana. Dieci tracce di una plasticità viva e ingorda di forme. Disgrega e ricompone, in una danza febbricitante che vaga tra deliri estatici e sbandamenti, fino a precipitare immobile. “Aging Hippie Liberal Douche” è l’estratto.